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Toscana, una terra di grandi ciclisti e di luoghi sacri alle due ruote. In attesa dell’Eroica 2016

Data di pubblicazione: 17 Agosto 2021

Autore: santa.cristina

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Quando si parla di Toscana e di sport, è inevitabile pensare alla Fiorentina: a fine agosto il club ha compiuto 90 anni e per l’occasione Ponte Vecchio è stato illuminato di viola. Non è però il calcio lo sport toscano per eccellenza, bensì il ciclismo. Sono numerosi i grandi campioni che questa Regione italiana ha “regalato” alle due ruote. Come non citare Gino Bartali, vincitore di tre Giri d’Italia e di due Tour de France, e animatore, insieme a Fausto Coppi, di una stagione del ciclismo italiano ormai consegnata al mito? A tempi gloriosi appartengono anche “Il Leone della Fiandre” Fiorenzo Magni e “Cuore Matto” Bitossi. Facendo un salto temporale in avanti, toscani sono Paolo Bettini, livornese di Cecina, conosciuto come “Il Grillo”, imbattibile nelle classiche di un giorno e vincitore di due titoli mondiali; il lucchese (Super) Mario Cipollini, il re delle volate dal lato glam (57 tappe vinte tra Giro d’Italia, Tour de France e Vuelta di Spagna, oltre a un campionato del mondo e a una Milano Sanremo); il pisano Michele Bartoli, grande specialista delle classiche del Nord. Artisti toscani del pedale erano anche Franco Ballerini, il signore della Parigi-Roubaix, quattro titoli mondiali vinti come CT della Nazionale azzurra, e Alfredo Martini, scomparso nel 2014.

Martini è stato ciclista di strada “normale” prima (nel suo palmares figurano un Giro dell’Appennino, un Giro del Piemonte e un terzo posto al Giro d’Italia del 1950), dirigente sportivo capace e indimenticabile CT della Nazionale poi. Sotto la sua guida, infatti, l’Italia ha fatto incetta di maglie iridate: con lui si sono laureati campioni Francesco Moser, Giuseppe Saronni, Moreno Argentin, Maurizio Fondriest e Gianni Bugno, per ben due volte. Proprio a Martini è stato intitolato il Giro della Toscana 2016, dal 20 al 22 settembre: il Memorial Alfredo Martini, riservato ai ciclisti professionisti, prevede un trittico di competizioni e rappresenta una tappa di avvicinamento importante ai Campionati del Mondo di ciclismo su strada in Qatar. C’è una frase che meglio di tutte le altre aiuta a capire la natura straordinaria di questo fiorentino, apprezzato per l’etica del lavoro, l’umanità e la schiettezza tipicamente toscana:

«Come la vocazione sacerdotale anche il richiamo del pedale non deve essere un mestiere, bensì una missione. Ci si dedica allo sport perché si deve rispondere a una sfida verso sé stessi, prima che con gli altri. Si devono godere le sensazioni che procura correre, affrontare una salita, una tappa, un avversario difficile».

Alla figura di Alfredo Martini è dedicato anche l’incipit di “Toscana: Terra di Ciclismo”: un bel libro del fotografo Valerio Pagni (editore Tagete), pubblicato a marzo 2016, che attraverso una selezione di 500 immagini, racconta il legame tra questa porzione dell’Italia e lo sport delle due ruote. Una disciplina che vive di grandi personaggi ma anche e soprattutto di luoghi e gare. Con la sua varietà di paesaggi, che spaziano dal mare agli Appennini, passando per le dolci colline della campagna, la Toscana rappresenta un teatro naturale per tutti i cicloturisti. Non a caso, la Regione Toscana, sul portale ufficiale del Turismo, ha dedicato al ciclismo una sezione ad hoc: www.turismo.intoscana.it/cicloturismo. Qui è possibile trovare sia informazioni utili per pianificare il proprio viaggio su due ruote e per ricevere assistenza in caso di necessità, sia una ricchissima proposta di percorsi: 220, che l’utente può selezionare o per area geografica, partendo da una mappa interattiva, o in base a quattro differenti profili: “percorsi sportivi”, “percorsi ciclo-escursionistici”, “percorsi urbani”, “percorsi cicloturistici e per famiglie”.

Per gli amanti dell’agonismo, tra le competizioni più popolari che si svolgono in Toscana figurano sicuramente Le Strade Bianche: una corsa ancora relativamente giovane (è nata nel 2007), che si snoda nella provincia senese, e che è una sintesi originalissima tra la Parigi-Roubaix, con gli “sterri” (tipiche strade sterrate delle campagne toscane) al posto del pavé, e il Giro della Fiandre, per l’inserimento di numerosi “muri”, dalle marcate pendenze.

Ma quanto si parla di Toscana e di ciclismo, per tutti gli appassionati è automatica l’associazione con l’Eroica. L’edizione 2016 è ormai alle porte: per tutti gli Eroici, ciclisti che partecipano con una bici d’epoca (dai primi del Novecento agli anni Ottanta), l’appuntamento è per il 2 ottobre, a Gaiole in Chianti. Vari i percorsi, da un minimo di 38 a un massimo di circa 205 km, di cui oltre 100 di strade bianche. Comuni a tutti i partecipanti sono l’amore per le terre di Toscana, il piacere di stare insieme, sulle due ruote, in mezzo alla natura, il gusto per le cose buone. Per queste ragioni Santa Cristina sarà partner dell’edizione 2016: nell’Eroica Caffè, insieme a prodotti tipici straordinari, i partecipanti potranno gustare il Rosso di Toscana IGT, pieno e morbido, facile da bere, che lascia un piacevole gusto fruttato. Quale modo migliore di brindare tra amici con la passione delle due ruote

L'autore

santa.cristina

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