Gulasch

PORZIONI: 4 persone

CALORIE: 447 kcal per porzione

DIFFICOLTÀ: Facile

Una tradizione tutta europea

Il Gulasch (o Gulash) è un piatto estremamente povero, ma dal sapore terribilmente intenso. Proviene dall’Ungheria, anche se poi è stato esportato praticamente in tutto il mondo, e per realizzarlo una cosa soltanto non deve mai mancare: la paprika. Questa spezia, infatti, viene coltivata in infinite varietà (più dolci o più piccanti) lungo tutto il Paese e rappresenta, insieme al piatto che compone, uno dei simboli di riconoscimento della cultura ungherese.

E’ una ricetta semplice, quella del Gulash, ma anche piuttosto lenta. Ci vogliono infatti più di due ore per cuocere completamente questo piatto, che, per dare il meglio di sé, ha bisogno di macerare a lungo sopra un fuoco basso.

La bontà del Gulasch è state tale da farne un piatto famoso e amato in tutta Europa. Molte sono le varianti che si trovano nei vari Paesi, a partire dalla Germania, dove la versione più comune è quella che prevede l’aggiunta dei crauti, per finire con l’Italia, dove, in alcune regioni del nord (soprattutto Friuli e Alto Adige), si prepara il cosiddetto Gulasch all’italiana: una versione senza lardo e paprika che diverge, inevitabilmente, nel sapore.

Preparazione: 30 min

Cottura: 2h 30 min

Tempo totale: 3h

Ingredienti

700 gr / Polpa di vitello
2 / Cipolle
1/ spicchio di aglio
25 gr / Paprika dolce
2 / Pomodori
3 / Patate
1 / Peperone
1 lt / Brodo di carne
q.b. / Sale fino
q.b. / Pepe nero
q. b / Olio extra vergine di oliva
q.b / Timo
q.b / Fiori commestibili

Procedimento

  1. Per prima cosa mettete a scaldare 1 litro di brodo di carne, poi potete passare alla mondatura di tutti gli ingredienti. Prendete quindi la polpa di vitello, pulitela dei filamenti in eccesso e tagliatela a cubetti grandi 1,5 cm. Fate poi la stessa cosa con le due cipolle, i pomodori , le patate e il peperone. Per ultimo tocca all’aglio: potete semplicemente spellarlo e schiacciarlo intero, così che fuoriesca un po’ di liquido.
  2. Prendete una pentola larga e capiente, mettetela sul fuoco, aggiungete l’olio di oliva e seguitelo con la cipolla. Fatela quindi rosolare bene per almeno 10 minuti (o finché non vedrete che avrà perso colore), stando bene attenti a mescolarla di tanto in tanto così che non si attacchi.
  3. Aggiunte quindi la carne a cubetti, amalgamate e fate cuocere per rosolare bene la carne senza che si attacchi. Nel caso in cui si vedesse che la carne rischia di attaccarsi è possibile aggiungere una piccola quantità di brodo per evitarlo. Non appena la carne risulta rosolata, buttate la paprika.
  4. Aggiungete immediatamente anche l’aglio schiacciato e i pomodori tagliati, amalgamate il tutto aiutandovi col mestolo di legno e bagnate abbondantemente il tutto con il brodo (che a questi punti sarà in ebollizione già da un po’), fino a ricoprire completamente la carne.
  5. A questo punto coprite la pentola con un coperchio sufficientemente grande, impostate il fuoco ad un livello medio di potenza, e cuocete per almeno un’ora e mezza ricordando di mescolare ogni tanto così da evitare che la pietanza bruci.
  6. Trascorso il tempo indicato riprendete in mano le patate e i peperoni precedentemente tagliati a cubetti (come il resto degli ingredienti) e aggiungeteli al composto, mescolate, ricoprite con il coperchio e continuate a far cuocere il tutto, sempre a fuoco medio/basso, per almeno altri 40/45 min. Guarnite con un po’ di timo e fiori commestibili et voilà, il Gulasch è pronto! Buon appetito!

Lo sapevi che..

Il Gulasch è un piatto antichissimo e deve il suo nome ai pastori che, in tempi remoti, commerciavano i manzi grigi (tipici ungheresi) con le città del mediterraneo, tra cui anche Venezia. Il mandriano, infatti, in ungherese è detto “Gulyàs”, e la mandria è chiamata “Gulya”. Il Gulasch era il loro pasto tipico e tradizione vuole venisse cotto su un fuoco all’aperto, all’interno di grandi recipienti in cotto o rame. Questa pietanza che tutti oggi adoriamo non è però stata sempre famosa: è rimasto un tipico piatto povero fino alla fine del 13° secolo, quando fu finalmente conosciuto anche dalla borghesia ungherese, che finì per innamorarsene presentandolo poi a tutte le altre corti europee.

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